Ripetizioni private

Ho sempre creduto nella meritocrazia: più alto sarà il risultato, maggiore sarà la ricompensa.


Per arrotondare do qualche ripetizione privata ai ragazzi delle superiori. Materie umanistiche.
Ho un metodo di insegnamento infallibile: lascio che se la cavino da soli; se alla fine del semestre hanno raggiunto la sufficienza gli regalerò una bella sega; se il voto è 7 gli farò un lavoretto con la bocca; se prendono 8 potranno decidere se venirmi in faccia o farmi ingoiare; con il 9 possono scoparmi come vogliono. Alla fine di ogni semestre, quando escono i risultati, in base al voto ottenuto nelle materie da cui prendono ripetizioni da me, avranno il loro premio. Se alla fine dell’anno saranno promossi senza debiti riceveranno un doppio premio a scelta che farà loro da ricordo per tutto il periodo estivo. Quindi, se ad esempio un mio allievo al primo semestre prende un 6 in Italiano e un 7 in Storia, avrà diritto a ricevere un pompino e una sega (deciderà lui il giorno in cui riscuoterà il premio). Se non dovesse raggiungere la sufficienza nelle mie materie, beh, niente premio (ma credetemi se vi dico che ciò accade molto di rado). Riscuotere il premio non è difficile: possono farlo direttamente nella loro camera se la porta è chiusa (ancora meglio se i genitori non ci sono) oppure lo facciamo in macchina o a casa mia.
Sì, sono un’ottima insegnante: riesco a motivare bene i miei studenti; anche i più asini trovano sempre il modo di raggiungere buoni voti o attraverso l’impegno nello studio o attraverso l’impegno nell’arte del copiare. Alla fine, grazie al mio metodo, sono tutti contenti: i genitori sono soddisfatti per i miglioramenti dei loro figli, quest’ultimi sono appagati per quel che do loro in cambio dei buoni voti e io ci guadagno i soldini delle ripetizioni, 25€ all’ora (e credo proprio di valerne ogni centesimo).
È vero, in effetti i genitori – a loro insaputa naturalmente – mi pagano per avere prestazioni sessuali con i propri figli. D’accordo, l’educazione sessuale non è in cima ai loro pensieri, però dovrebbero essere felici di sapere che c’è qualcuna che fa vedere ai loro figli sedicenni, ad esempio, come mettere un preservativo, come far godere una ragazza, come ritardare il proprio orgasmo, ecc… Sono cose, queste, abbastanza importanti; non trovate?
In poco tempo ho esponenzialmente incrementato i miei clienti, questo perché si è sparsa la voce: le mamme consigliano i miei servizi alle loro amiche decantando i risultati scolastici che ho fatto ottenere ai loro figli e quest’ultimi fanno passaparola con i loro compagni. So che qualcuno di questi è addirittura iniziato ad andare male a scuola solo per convincere i genitori a farsi dare ripetizioni private da me.
Ovviamente non posso presentarmi a casa di questi ragazzi vestita da troia; le loro famiglie sono tutte perbene e si insospettirebbero nel vedermi indossare vestiti “audaci”. Quando vado casa dei miei allievi il mio look tipico è: occhiali da secchiona (quelli grandi e squadrati), trucco finissimo senza rossetto (al massimo un tocco di lucidalabbra), capelli raccolti con la coda o con una treccia, camicia sobria da maschiaccio o felpina sportiva, jeans stretto a vita medio-alta, scarpe sportive e borsetta universitaria a tracolla. I genitori sanno di me che ho 22 anni (ma in realtà sono più piccola), che ho una minilaurea in Psicologia (in realtà sono una studentessa del II anno) e che lavoro in biblioteca (in realtà faccio la ragazza immagine in una disco).
Uno dei mie studenti ha recentemente riscosso il premio per un 7 in pagella. Così, come da parola, gli ho fatto un pompino nella sua cameretta mentre sua mamma era in cucina a preparare la cena. Mi è venuto in bocca quasi subito e ha schizzato molto abbondante. Si era trattenuto per parecchi giorni in modo da riempirmi la bocca, così mi ha detto.
Con la bocca ancora piena ho preso un fazzoletto e ho ripulito il cazzo dalle ultime gocce di sperma. Poi ho tirato su i boxer e gli ho abbottonato il pantalone. Solo dopo ho sputato nel fazzoletto (in realtà me ne ci sono voluti due) tutta la sborra che avevo in bocca. Ci siamo rimessi alla scrivania e io mi sono data un altro tocco di lucidalabbra. Quando sono andata via avevo ancora la bocca che sapeva di sperma.
La mia amica Sara sostiene che farsi venire in bocca per un 7 è troppo generoso da parte mia. Ma io credo che se va fatto un pompino, va fatto bene; non ci si può togliere proprio in quel momento. Se le mie labbra, la mia lingua e il mio succhiare l’hanno fatto arrivare a quel punto, è bene che portino a termine il lavoro. Quando vengo in bocca a un ragazzo lui di certo non si toglie subito prima del mio orgasmo e continua con la mano, quindi perché io dovrei togliermi appena prima che lui raggiunga il suo? Non vi sembra una cosa un tantinello egoista? È vero che i maschietti sborrano e che le femminucce che si tolgono lo fanno per evitare lo sperma, però anche maschietti, quando sono occupati a leccare e a succhiare noi, sono disposti a mandare giù tutto il nostro succo derivato dall’eccitazione. E lo fanno senza troppi complimenti. Dunque, non dico che si debba ingoiare per forza perché capisco chi non se la sente (specie se lo si fa a uno sconosciuto), ma almeno farsi venire in bocca mi sembra il minimo. Se invece si ha voglia di sentire addosso (per esempio in faccia) i suoi getti, allora è un altro discorso; in quel caso si cede a un piacere estetico frutto dell’orgoglio maschile: i ragazzi amano vedere quanto e come sono riusciti a sporcare noi femminucce – per loro credo sia una questione di virilità, come se con il loro sperma marcassero la conquista. E ammetto che anche a me piacere un casino quando mi schizzano in faccia perché mi danno le attenzioni che voglio e mi fanno capire: “Ecco, questo è quello che ti meriti per il tuo lavoretto di bocca”.

P.S. Molti ragazzi mi chiedono un “incoraggiamento” prima dei risultati del semestre. Ma io sono intransigente: prima il dovere e poi, se sono stati bravi, gli concedo il meritato piacere.
Dopo che avevo rifiutato per l'ennesima volta di "dare un assaggino" a uno studente particolarmente insistente, questi mi infilò un biglietto nella borsa che recitava così:"È uno spreco che una ragazza come te non venga scopata almeno 5 volte al giorno, che non riceva almeno due orgasmi multipli giornalieri e una ricca sborrata sia in culo che in bocca".
Sto cercando di seguire il suo consiglio. A farmi venire ci pensa la mia Sami, per le sborrate in bocca ci pensano i miei ottimi alunni, e per quelle in culo... beh... staremo a vedere...